La famiglia del Virus dell’Herpes umano (HHV) è conosciuta come Herpetoviridae e il suo membro più noto è il virus dell’herpes simplex (HSV). Si conoscono diversi membri della famiglia, tra cui il tipo I (HSV-1 o HHV-1), il tipo 2 (HSV-2 o HHV-2), il virus varicella-zoster (VZV o HHV-3), il virus Epstein-Barr (EBV o HHV-4), il citomegalovirus (CMV o HHV-5) e diversi membri scoperti più recentemente, HHV-6, HHV-7 e HHV-8. Tutti gli otto tipi causano un’infezione primaria e rimangono latenti all’interno di specifici tipi di cellule per tutta la vita dell’individuo. Alla riattivazione, questi virus sono associati a infezioni ricorrenti che possono essere sintomatiche o asintomatiche.
È nota l’esistenza di due tipi di HSV: tipo I (HSV-1 o HHV-1) e tipo 2 (HSV-2 o HHV-2).
L’HSV-1 si diffonde prevalentemente attraverso la saliva infetta o lesioni periorali attive e si propaga in modo più efficace nelle aree orali, facciali e oculari.
La lesione può comparire sia sulla cute che sulla mucosa. Il tipico aspetto è sottoforma di piccole vescicole (dai 2 ai 5mm) piene di liquido, associate spesso a formicolio, prurito e/o bruciore. Una volta scoppiate, le pustole rilasciano il liquido altamente infettivo, portando all’esposizione della pelle sottostante infiammata. Con il passare del tempo, si forma una lieve crosta nella zona ulcerata.
Si stima che le donne siano più soggette nel contrarre il virus dell’herpes simplex e che circa 1 donna su 5 sia affetta dal virus, anche in forma asintomatica.
Esistono sintomi associati come linfonodi gonfi, febbre e malessere generalizzato.
Sono diverse le condizioni che portano all’insorgenza del virus herpes simplex o alla riattivazione del virus in latenza, come:
abbassamento delle difese immunitarie
vecchiaia
eccessiva esposizione ai raggi ultravioletti
forte stress fisico o emotivo
stanchezza
eccessivo freddo
gravidanza
traumi
malattie sistemiche
tumori
Il Virus dell’Herpes non sopravvive a lungo nell’ambiente esterno, motivo per cui quasi tutte le infezioni primarie si verificano attraverso il contatto con una persona infetta che rilascia il virus. Infatti, per evitare il contagio sarebbe meglio non condividere bicchieri, posate, rossetti o baci.
Poiché l’HSV-1 solitamente viene contratto dal contatto con saliva contaminata o lesioni periorali attive, l’affollamento e la scarsa igiene favoriscono l’esposizione. Abitualmente, il periodo di incubazione varia dai 3 ai 9 giorni.
Nei paesi in via di sviluppo, più del 50% della popolazione è esposta entro i 5 anni di età, il 95% entro i 15 anni di età e quasi il 100% entro i 30 anni di età. Al contrario, i gruppi socioeconomici più elevati nei paesi sviluppati presentano un’esposizione inferiore al 20% a 5 anni di età e solo dal 50% al 60% in età adulta.