Anomalie Dentarie
Cos'è un'anomalia?
Per anomalia dentaria si intende una divergenza della normalità. Sono principalmente relazionate allo sviluppo embrionale e possono portare a modifiche come assenza, eccesso o deformità di alcune parti del corpo, inclusi i denti.
Le anomalie possono avere differenti cause, ma principalmente sono causate da fattori ereditari, da disturbi dello sviluppo o disturbi metabolici. Sono mutazioni che occorrono con più frequenza nella dentatura permanente rispetto alla decidua e con maggior frequenza nell’osso mascellare rispetto all’osso mandibolare.
Nonostante questo, è bene ricordare che si manifestano raramente. Infatti solo l’1-2% della popolazione soffre di una condizione chiamata anodontia, ovvero la mancanza di uno o più denti e un altro 1-2% è affetta da denti soprannumerari, ovvero la presenza di uno o più denti rispetto alla normalità.
Che tipo di anomalie esistono?
- Anomalie Numeriche
- Anomalie Morfologiche
- Anomalie Strutturali
Delle anomalie numeriche fanno parte quelle mutazioni riguardanti variazioni nel numero dei denti. L’anodontia è la condizione in cui il paziente presenta un numero inferiore di denti rispetto al normale.
Che tipo di Anodontie esistono?
- Il paziente può presentare un’anodontia Totale, ovvero la condizione genetica molto rara caratterizzata dall’assenza totale dei denti.
- Il paziente può presentare un’anodontia Parziale, ovvero la condizione caratterizzata dall’assenza di uno o più denti. I denti permanenti soggetti a questo tipo di anodontia, sono più frequentemente i terzi molari, gli incisivi laterali mascellari e i secondi molari mandibolari.
Nei casi di anodontia parziale è molto importante l’indagine radiografica per confermare la reale assenza del dente in questione.
Foto 1: In foto si può vedere l’assenza degli incisivi mascellari laterali con conseguente spostamento dei canini.
L’altra anomalia dentaria numerica è una condizione in cui il paziente presenta uno o più denti in più rispetto alla normalità, i cosiddetti soprannumeri. Questa condizione si presenta nel 0.3% – 3.8% della popolazione e può colpire sia la dentatura permanente che decidua ed è più comune nella mascella. In particolare i denti extra si possono trovare nel locale degli incisivi mascellari o nella regione dei terzi molari mascellari.
Una delle condizioni che presenta denti soprannumerari è l’esistenza di un MESIODENS, un piccolo dente extra che si forma principalmente tra i due incisivi centrali mascellari.
Foto 2: In foto si può vedere la presenza di un mesiodens tra i due incisivi centrali.
Delle anomalie morfologiche fanno parte quelle mutazioni riguardanti condizioni in cui il paziente presenta dei denti con forme che divergono dalla normalità. Queste condizioni possono colpire differenti parti del dente, dalla corona alla radice.
Una delle anomalie morfologiche che affetta la corona è una condizione denominata “Peg-shaped o Cone shaped lateral incisor“. Questo è un raro caso in cui il dente si presenta in una forma conica (foto A e B).
D’altra parte anche la radice può essere soggetta ad anomalie, ovviamente più difficili da individuare perché rilevabili solo tramite radiografia o dopo l’estrazione del dente stesso. Le radici dei denti possono essere soggette a malformazioni chiamate “Enamel Pearl” (Perle dello Smalto).
Queste “perle di smalto” sono dei piccoli noduli circolari, costituiti da smalto nella parte esterna e dentina nella parte interna.
Infine, le anomalie strutturali sono quelle mutazioni genetiche e non, che colpiscono parti strutturali del dente, come per esempio smalto o radici.
Un esempio di questa classe può essere la displasia dello smalto, un problema che sorge durante il processo di formazione dello smalto deputato alle cellule specializzate, gli ameloblasti. Questa condizione può essere ereditaria, come l’amelogenesi imperfetta, oppure derivare da una causa sistemica avvenuta durante la formazione dentaria, come deficienze nutrizionali, eccessiva indigestione di fluoro o febbre alta.
CASO CLINICO – Dente soprannumerario
Bambina di 5 anni con un dente soprannumerario nella faccia palatina dell’incisivo centrale mascellare deciduo destro.
Per questo caso si è optato per un piano di trattamento che prevedesse rimuovere l’incisivo centrale deciduo e aspettare circa un anno prima della pianificazione dell’estrazione del dente soprannumerario.
Questo periodo ha permesso al dente di erompere e di spostarsi in direzione boccale, facilitandone l’estrazione.
In foto è possibile vedere il piano di trattamento dall’inizio alla fine.